L’amore più convincente non è quello che fa versare lacrime sulla tomba di un caro estinto, ma quello che si adopera per non farle versare sugli occhi dei vivi (Pino Pellegrino).
Anche questo è un pensiero molto saggio. La maniera migliore per onorare i propri cari è giustamente quella di farli contenti da vivi, perché altrimenti le lacrime per loro quando sono defunti assomigliano molto alle “lacrime di coccodrillo”. E si può aggiungere anche quanto ha scritto S. Agostino riguardo alle lacrime per i defunti: “Le lacrime si asciugano presto, i fiori appassiscono in fretta, solo la preghiera raggiunge l’Eterno”. Le lacrime per il caro estinto senza una preghiera di suffragio per loro conta veramente poco. Anche Gesù ha pianto sulla tomba dell’amico Lazzaro, ma alle lacrime ha fatto seguire la resurrezione. Così possiamo fare anche noi con la preghiera per i nostri cari: abbreviare il tempo della loro purificazione.