Volevo latte e ho ricevuto il biberon.
Volevo dei genitori e ho ricevuto un giocattolo.
Volevo parlare e ho ricevuto un libro.
Volevo imparare e ho ricevuto pagelle.
Volevo pensare e ho ricevuto sapere.
Volevo una visione generale e ho ricevuto un’ideuzza.
Volevo felicità e ho ricevuto denaro.
Volevo un senso e ho ricevuto una carriera.
Volevo speranza e ho ricevuto paura.
Volevo cambiare e ho ricevuto compassione.
Volevo vivere…
Questa la denuncia, forte e intelligente, di un candidato all’esame di maturità (P. Pellegrino).
Questo studente all’esame di maturità dimostra veramente di aver raggiunto un buon livello di maturità. Esprime molto bene le vere esigenze di un giovane nei confronti della famiglia, della scuola, della società, della vita. Famiglia, scuola, società tendono a dare all’infanzia che cammina verso la vita soprattutto cose, cognizioni, gratificazioni e soddisfazioni facili, mentre il bambino, il ragazzo, l’adolescente e il giovane ha bisogno prima di tutto di affetto, di dialogo, di sapienza, di gioia, di senso della vita. Educare è ben più che istruire, felicità è ben diverso che possedere denaro e piacere, dare senso alla vita è ben diverso che insegnare “come” vivere; rimane la domanda: “perché” vivere? L’autore di questo esame di maturità merita 10 con lode.