Quando siamo nati siamo usciti dal grembo materno, quando moriremo usci-remo da questa terra ed in entrambi i casi la luce è il contenuto di una promessa che diventa forza di liberazione, coraggio di nascere.
La quaresima è un’esperienza intensa di cammino per sintonizzarsi con questa promessa che chiede un impegno di alleanza.
Chiamati quindi a maturare, per celebrare nella luce la nostra nascita, il nostro andare in continuazione incontro alla vita.
Le varie schiavitù sono le nostre immaturità che pur non uccidendo la vita, la nascondono trattenendola a livello embrionale fuori della luce e non permettendole di essere un dono per il mondo. La nostra vita, a motivo delle mancanze di compiutezza, non si presenta per quello che essa è: il frutto dell’amore di Dio per gli uomini.
Se il nostro cammino poi è proteso con serietà verso la luce, ci sentiamo pellegrini, emigranti, e allora nasce il bisogno di una certezza, di un compagno di strada che abbia già fatto il cammino, e la quaresima ci propone il Cristo come una garanzia (salvezza) di un’alleanza iniziata ma non ancora conclusa a motivo del nostro essere ancora itineranti.
Chi non parte non sente il disagio della liberazione che chiede novità e quindi della libertà che esige scelte, ma che si mette in cammino si pone in una situazione di incertezza, dove le sicurezze mancano e il dopo sconosciuto è molto meno attraente del prima certo anche se doloroso.
La libertà è più faticosa di tante schiavitù e il cammino si presenta con il suo bagaglio di stanchezza più di qualsiasi situazione di immobilismo.
Non solo la tentazione di non partire o di tornare indietro a motivo della stanchezza o del dubbio, ma pure i miraggi si fanno incontro a chi cammina e le possibilità di illusione, la paura di sbagliare. È facile condannarsi ragionevolmente a non partire, a non lasciare, a non uscire dal grembo sicuro del già provato, del già vissuto!
L’alternativa però è una proposta di vita che trova la sua ragione nella promessa di una alleanza capace di farti vivere, di portarti a maturazione e porti in una esperienza di luce dove il tuo essere viene situato dentro la totalità dell’infinito.
La Quaresima ci presenta il Cristo nel suo cammino, ce lo mette accanto perché scopriamo che quel cammino oltre che essere per noi è pure il nostro.
E noi cosa faremo?
don Gabriele
