Se il prete per una volta parla dieci minuti in più: “Non è che un parolaio!”.
Se possiede un’auto personale: “È un capitalista mondano”.
Se non ha un’auto personale: “Non riesce ad aggiornarsi”.
Se visita i fedeli in parrocchia: “Gironzola dappertutto”.
Se rimane in casa: “È distaccato, non ama nessuno”.
Se parla di offerte e chiede qualcosa: “Non pensa che a guadagnare”.
Se non chiede niente: “Lascia cadere la chiesa”.
Se è in confessionale e si attarda: “È interminabile”.
Se va in fretta: “Non è capace di ascoltare”.
Se incomincia la Messa puntuale: “Il suo orologio va avanti”.
Se ha un piccolo ritardo: “Fa perdere tempo alla gente”.
Se abbellisce la chiesa: “Getta via soldi inutilmente”.
Se non lo fa: “Manda tutto in malora”.
Se è giovane: “Non ha esperienza”.
Se è vecchio: “È rimbambito e non sa adattarsi ai tempi”.
Se muore: “Non c’è nessuno che lo sostituisca”.
Tutto queste critiche ce le ha anticipate chiaramente il Maestro quando disse: «Hanno criticato me, criticheranno anche voi», e ancora: «È venuto Giovanni il Battista che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: “Ha un demonio”. È venuto il Figlio dell’uomo che mangia e beve e voi dite: “Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori”». Non preoccupiamoci di quello che pensano e dicono gli uomini di noi, ma di quello che pensa e dice il Signore di noi.