Diocesi di Belluno – Feltre

Ombre che passeggiano

L’importante è che la morte ci trovi vivi (Marcello Marchesi).
Non aver paura che la vita possa finire.
Abbi invece paura che possa non cominciare mai davvero
(Card. John Henry Newman).
Molti trascinano una vita spettrale come ombre che passeggiano, vuote di passione, di impegno, di umanità
(Card. Gianfranco Ravasi).

Arrivare alla morte a mani vuote, avendo scelto di vivere giocando al minimo sforzo, evitando ogni rischio e fatica, seppellendo i talenti che ognuno ha ricevuto, accontentandosi di non far del male (non ho ammazzato, non ho rubato quindi sono apposto) è come vivere da morti. La morte non ci trova vivi. Il vangelo è molto chiaro a questo proposito: non saremo giudicati sul “male” che non abbiamo fatto, ma sul “bene” che non abbiamo operato. Non basterà restituire il talento ricevuto, ma se non lo hai trafficato ti sarà tolto anche quello che hai. (Mt, 25, 14-30). “Avevo fame e non mi avete dato da mangiare”, con quel che segue. “Via da me maledetti…” (Matteo 25, 35-44). C’è un detto di uno scrittore anonimo che dice così: “Ci son tre modi per suicidarsi. Il primo consiste nel darsi bruscamente la morte. Il secondo consiste nel lasciarsi morire, ed è altrettanto grave. Il terzo, il più subdolo, quello a cui meno si pensa, consiste nel lasciarsi vivere, cioè vegetare”. Ecco cosa significa la frase di Marcello Marchesi riportata all’inizio. Detto con le parole di San Francesco: “Finché abbiamo tempo operiamo il bene”.