Diocesi di Belluno – Feltre

Neanche davanti alla morte

Davanti alla morte ci si inchina, ci si riempie e ci si avvolge di silenzio. Chi ha un po’ di cuore vive un sentimento, chi ha un po’ di umanità porta un fiore, il fiore del dolore, chi ha un po’ di speranza accende una candela, chi ha un po’ di fede lascia spazio alla preghiera. Dio nella morte si rende presente, per riprendersi ciò che gli appartiene, perché nulla vada perduto. La morte è il grido più forte, il grido del silenzio, è la preghiera più grande, la preghiera della debolezza infinita, è il dono che si realizza nella pienezza della trasparenza, sia in chi lo offre che in chi lo riceve. La morte lascia tutto lo spazio a Dio. Nella morte la debolezza dell’uomo e la debolezza di Dio, il silenzio dell’uomo e il silenzio di Dio si incontrano. Per questo diventa il luogo della risurrezione, dell’incontro. La morte la più grande possibilità di comunione. La morte è l’ultima grande parola della vita. La morte chiede rispetto, sguardo ascolto, amore. Al cuore la morte parla di amore, al credente parla di risurrezione, parla di Dio, alla mente parla di verità, di mistero, di umiltà. Lei, la morte, parla solo agli umili, si lascia comprendere dai piccoli, e amare dai poveri. I potenti, i padroni, i superbi la disprezzano perché lei non si lascia dominare, corrompere, ingannare, comprare da nessuno. Solo la vita può vincere la morte, ma solo quella vita che appartiene a Dio. Dio è Signore anche della morte perché è il Signore della vita. La vita di Dio nella risurrezione ci rende vincitori sulla morte. Di più: la morte ci purifica da tutto ciò che ci tiene lontani da Dio. Per questo Gesù è morto ed è risorto. La morte parla ai vivi di Dio e parla a Dio dei vivi (don Gabriele Bernardi).

Nella ricorrenza dei Defunti, ritengo utile e gradito inviarvi questo messaggio scritto da don Gabriele nell’ultima sua celebrazione di questa ricorrenza su cui ha tanto meditato e che ha riempito di speranza la sua anima illuminata da una fede profondissima e assetata di vita eterna. Buona celebrazione dei Defunti con la luce di speranza ricevuta dalla sua riflessione sulla morte.