Diocesi di Belluno – Feltre

Lo sguardo contemplativo di don Primo Mazzolari

Gli alberelli, i cespugli e i fiori devono soffrire quando mi vedono passare frettoloso e senza sguardo per la festa che mi preparano, per la gioia che mi offrono. Rinascono per me, si vestono di foglie e di fiori per me, profondono sul mattino i loro profumi, tra il bacio della rugiada e quello del sole, per me: vale a dire per uno che passa distratto e non li saluta neanche: neanche un inchino, neanche un sorriso… come se i fiori del mio giardino non fossero libri più belli di quelli che tengo sul tavolo (Primo Mazzolari).

In un mattino di primavera avanzata, il parroco di Bozzolo, don Primo Mazzolari, era uscito dalla canonica per andare in chiesa e, attratto improvvisamente dalla bellezza della vegetazione in piena fioritura ai bordi della strada, si rese conto di essere passato mille volte davanti a quello spettacolo senza mai averlo ammirato e goduto in quel mattino. Tornato al suo tavolo di lavoro, stracarico di libri, scrisse nei suoi appunti il pensiero riportato sopra. Non capita anche a noi di passare mille volte davanti a spettacoli meravigliosi della natura senza accorgerci minimamente della loro bellezza e ammirarla con gioia e gratitudine per essere lì anche per noi? Impariamo non solo a “vedere”, ma anche a “guardare” e “contemplare” le tante bellezze che ci circondano. Sono state fatte proprio per noi.