Accade proprio così, quello che tanto ci manca non dipende da qualcosa che non sappiamo ancora, quanto piuttosto da qualcosa che abbiamo dimenticato, che abbiamo perduto ricorrendo a ideali fasulli e vani: “vuoti di tutto, di verità, di amore, di dignità, di rispetto, di pudore; quanto più si mostrano arroganti, trasgressivi, violenti e irrispettosi, tanto più ci vengono esaltati e messi davanti agli occhi come modelli”. E pensare che quello di cui abbiamo tanto bisogno sarebbe così semplice, così bello, così vero e così a portata di mano.
Signore, abbiamo bisogno di amabilità, se vogliamo aprirci alla gioia. Per questo abbiamo bisogno di averti in mezzo a noi. Vieni, Signore Gesù! La tua presenza sarà la garanzia del nostro equilibrio, che ci farà capaci di condivisione, di giustizia e di bontà. Abbiamo bisogno di te, che tu ci doni il tuo Spirito, perché pulisca lo sporco che ci circonda, bruci la nostra superficialità, raccolga il bene affinché non vada perduto.
Beati i miti
Ci è stato detto in questi ultimi giorni da coloro che dicono di sapere che gli italiani sono diventati più incattiviti e che hanno perso la fiducia. Le due cose naturalmente vanno insieme. È naturale che chi ha perso la fiducia diventi cattivo. C’è da domandarci quali sono le cause di questa situazione che è venuta a crearsi e che ci provoca, e quali i rimedi per essere più buoni e più fiduciosi. Si dice che a Natale dobbiamo essere tutti più buoni. Cosa vuol dire? Forse incontrare la fiducia che Dio ha negli uomini e che ci è rivelata in quel bambino di Betlemme? Forse, per ritrovare nella debolezza di quel bambino, o di ogni bambino, la sorgente della propria forza? Abbiamo confidato nel denaro, neri potenti di questa terra, nella nostra immagine, nei personaggi che ci vengono propinati come importanti e che ci sono diventati riferimento e misura della nostra quotidianità. Vuoti di tutto, di verità, di amore, di dignità, di rispetto, di pudore, quanto più si mostrano arroganti, trasgressivi, violenti e irrispettosi, tanto più ci vengono esaltati e messi davanti agli occhi come modelli. Spesso non hanno niente da esibire al di fuori di una superficialità mostruosa. L’insicurezza ci rende vulnerabili, tristi e cattivi… quella insicurezza che nasce dalla mancanza di fiducia riposta nelle grandi cose. Potremmo fare un elenco: dove è andato il Signore, dove la famiglia, dove sono gli altri, la verità, l’onestà, la persona con la sua interiorità e unicità. Dove abbiamo cacciato l’amore con il suo bisogno di dono, di sacrificio, di relazione, di comunione, ecc.?
È lui che rende miti, buoni, gioiosi.
don Gabriele
Colle S. Lucia, Santa Fosca Pescul e Selva di Cadore, 2018