Diocesi di Belluno – Feltre

Il quadro e la cornice

Di molte persone si può affermare quanto vale per certi dipinti, cioè che la parte più preziosa è la cornice. È accaduto a un pittore che conosco: aveva donato a un’istituzione un suo dipinto racchiuso in una sontuosa cornice. Una notte giunsero i ladri in quel palazzo: l’indomani i custodi trovarono per terra il quadro, privo di cornice, l’unico bottino considerato roba (probabilmente a ragione) degno di essere rubato. Questo evento un po’ particolare, che potrebbe trasformarsi in una parabola morale, contiene in sé una lezione valida per tutti. Ci sono purtroppo nella società contemporanea molte realtà infiocchettate, avvolte in contenitori pregiati il cui prezzo è alto, ma il valore molto basso. Ci sono persone il cui apparire è strepitoso, ma la cui sostanza umana e spirituale è pressoché nulla. Impeccabili nel vestire, seducenti nel parlare, talora “scolpiti” da qualche chirurgo plastico per togliersi di dosso la patina del tempo, si sono trasformati quasi esclusivamente in cornice, in addobbo, in apparenza. Gusci dorati, vuoti all’interno; abiti eleganti, sorretti solo da manichini (Gianfranco Ravasi).

Oggi il gran problema per tanti è sembrare. Si può essere mascalzoni, si può essere mediocri, ma la cravatta giusta, un’automobile chic, un abito firmato, può aggiustare tutto. Ciò che conta è l’immagine, il look. Per il cristiano l’apparire non conta più di tanto: “L’uomo guarda l’apparenza, il Signore guarda il cuore”. Gesù definì il farisei che volevano solo apparire “sepolcri imbiancati…”. Un tale diceva: “Vesti una fascina e pare una regina; vesti uno zuccone e pare un barone”. Oggi la cornice di tante persone vale più del quadro che vi sta dentro…