Diocesi di Belluno – Feltre
Don Gabriele Bernardi

Il Natale bussa alla tua porta

Confesso che non avevo mai pensato il Natale così, ossia non come il nostro attendere Lui, bensì come il Suo attendere noi. Come si legge nel libro dell’Apocalisse, Lui, Gesù, dice: «Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me». A Natale Lui è lì che aspetta, aspetta te, aspetta il tuo sì. Ovunque tu sia, chiunque tu sia, in qualunque situazione ti trovi, Lui ti aspetta e aspetta il tuo sì.

Il Natale è alle porte!
Noi siamo dentro, e Qualcuno è fuori e sta per arrivare, desidera entrare, bussa! Cosa troverà? Una porta chiusa? Quella del mio cuore? O quella della mia famiglia, o del mio paese, della mia chiesa, o del mondo? Possiamo fare mille considerazioni, ma Lui attende, attende il tuo sì.
Il tuo sì alla sua venuta, il tuo sì al fratello, il tuo sì alla vita, al mondo, al presente, alla chiamata che è dentro di te. La delicatezza, la bellezza, la gratuità, il silenzio e la parola del Natale non faranno mai violenza all’uomo e proprio per questo esaltano la sua libertà. Solo il sì di Dio può diventare il coraggio e la forza del nostro sì. Apriamoci al sì di Dio per veder abitata al divino questa nostra povera umanità che altrimenti sarebbe incapace di dire di sì alla vita. Buon Natale! A tutti Buon Natale! Il Buono è ciò che Dio vuol fare per te, in te e con te e il Natale è il tuo sì alla sua volontà, al suo desiderio, il Natale sei tu!
Allora buon Natale! Al peccatore, a chi si trova con il cuore indurito, a colui che si sente povero o incapace di perdono, di bontà e di amore. Buon Natale al superbo, al violento, all’ imbroglione, all’indaffarato che non ha più tempo, perché ha paura di sé stesso, del volto della persona amata, della presenza tenera e creatrice di Dio nella sua vita. Buon Natale a chi non crede più nel Signore, a chi non crede più nell’amore perché l’ha sciupato, dimenticato, tradito. Buon Natale a chi ha rinnegato umiliato e venduto la sua comunità perché non crede o non può più credere alla propria terra con la sua storia, la sua gente, il suo domani.
E poi, Buon Natale al bambino appena nato e a quello che sta per nascere, all’anziano ormai vicino al cielo quasi da sentirsi intruso estraneo a questa terra, Buon Natale al giovane ricco di vita, di desideri, di ideali e di progetti, e al giovane che non ha più niente.
Buon Natale agli sposi che sono la grotta più bella per permettere alla vita di trovare dimora su questa terra.
Buon Natale al sacerdote… Buon Natale… a te.

don Gabriele

Parrocchia di Arabba, 1992