Luca ci offre, in questa festa dell’Assunzione di Maria, l’unica pagina evangelica in cui protagoniste sono le donne. Due madri, entrambe incinte in modo «impossibile», sono le prime profetesse del Nuovo Testamento. Sole, nessun’altra presenza, se non quella del mistero di Dio pulsante nel grembo. Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! Elisabetta ha introdotto la melodia, ha iniziato a battere il ritmo dell’anima, e Maria è diventata musica e danza, il suo corpo è un salmo: L’anima mia magnifica il Signore! Una ragazza che dice sì, un’anziana che rifiorisce, un bimbo di sei mesi che danza di gioia all’abbraccio delle madri. Tutto questo, oggi, avviene attraverso il miracolo di tutti quelli che salvano vite, in terra e in mare. Santa Maria, assunta in cielo, vittoriosa sul drago, fa scendere su di noi una benedizione di speranza, consolante, su tutto ciò che rappresenta il nostro male di vivere: una benedizione sugli anni che passano, sulle tenerezze negate, sulle solitudini patite, sul decadimento di questo nostro corpo, sulla corruzione della morte, sulle sofferenze dei volti cari, sul nostro piccolo o grande drago rosso, che però non vincerà, perché la bellezza e la tenerezza sono, nel tempo e nell’eterno, più forti della violenza (Ermes Ronchi).
Padre Ermes Ronchi (friulano) è il più illuminato commentatore dei vangeli domenicali. Chi volesse leggere e gustare i suoi commenti, sempre carichi di positività evangelica, li può trovare o sul quotidiano “Avvenire” del giovedì di ogni settimana, oppure sul sito “Qumran Net-materiale pastorale”. Questo è il mio commento e il mio consiglio di oggi.
Buona festa dell’Assunta.