Diocesi di Belluno – Feltre

“Fratelli tutti”

  1. «Fratelli tutti», scriveva San Francesco d’Assisi per rivolgersi a tutti i fratelli e le sorelle e proporre loro una forma di vita dal sapore di Vangelo. Tra i suoi consigli voglio evidenziarne uno, nel quale invita a un amore che va al di là delle barriere della geografia e dello spazio. Qui egli dichiara beato colui che ama l’altro «quando fosse lontano da lui, quanto se fosse accanto a lui». Con queste poche e semplici parole ha spiegato l’essenziale di una fraternità aperta, che permette di riconoscere, apprezzare e amare ogni persona al di là della vicinanza fisica, al di là del luogo del mondo dove è nata o dove abita.
  2. Questo Santo dell’amore fraterno, della semplicità e della gioia, che mi ha ispirato a scrivere l’Enciclica Laudato si’, nuovamente mi motiva a dedicare questa nuova Enciclica alla fraternità e all’amicizia sociale. Infatti San Francesco, che si sentiva fratello del sole, del mare e del vento, sapeva di essere ancora più unito a quelli che erano della sua stessa carne. Dappertutto seminò pace e camminò accanto ai poveri, agli abbandonati, ai malati, agli scartati, agli ultimi.

Ecco i due primi paragrafi del grande documento di Papa Francesco che ci farà da guida in questo tempo di quaresima: “Fratelli tutti”. A noi cristiani fin dalla nascita potrebbe sembrare quasi una banalità il titolo “Fratelli tutti” tanto per noi è ovvio. Magari lo fosse per tutti. Purtroppo così non è. E da qui derivano tutte le devastazione della fraternità umana che segnano ancora così profondamente la nostra società attuale che pure vive nell’era della globalizzazione universale e del “villaggio globale”. Indovinatissima l’intuizione di Papa Francesco di ispirarsi al suo Santo omonimo di Assisi, che è, nel mondo intero, il più conosciuto e ammirato fra tutti i personaggi della storia umana.