L’uomo di questi tempi ha fatto molti guadagni, ma ha fatto anche la perdita più grande: quella della meraviglia. Ha perso la capacità di fare “oh” con la bocca e il cuore che cerca di scappare fuori come un uccello dalla gabbia. Questa perdita è un segno di vecchiaia; forse adesso si nasce vecchi (V.G. Rossi).
Maledetta la civiltà che offende la bellezza; che non gode più di un albero perché è “bello” ma perché è “mio”. Società di affanni e di rumori, basta con la sbornia dell’avere; sgànciati dal fare e disfare; stacca la spina delle urla; trova il tempo d’esser felice. Diceva Ingrés: «Studiate il bello in ginocchio». «Studiate il bello in ginocchio»: lo spirito ad elettroencefalogramma piatto avrà un sussulto divino! (P. Pellegrino).
Qualche tempo fa ho pubblicato un messaggio con il titolo “Le meraviglie non mancano”, manca la meraviglia. È esattamente quello che ha scritto Vittorio Giovanni Rossi, il quale aggiunge che questa mancanza di meraviglia è segno di vecchiaia, da cui il titolo di oggi: “Forse oggi si nasce vecchi”. Ma molto belle e vere anche le riflessioni di Pino Pellegrino. Veramente abbiamo bisogno tutti i di dare un sussulto divino al «nostro spirito che ha l’elettroencefalogramma piatto studiando il bello in ginocchio». «Troviamo il tempo di essere felici».