Quanto alla vita vediamo di affrontarla con cristiano ottimismo. “Un’azione avrà novantanove aspetti cattivi e uno buono — diceva S. Francesco di Sales —; ebbene, io prenderò in considerazione quello buono”. “Qui in Bulgaria, in questo momento, sono un uccello in un boschetto di spine — scriveva Roncalli — ma non rinuncio a cantare!”. “Due cose sono certe scriveva Enrico Susone: — che Dio è onnipotente e che mi vuol bene”. Questo ottimismo è puro cristianesimo, se è vero che Evangelo vuol dire: “novella lieta”, che la speranza è virtù cristiana obbligatoria, che “a Dio piace chi dà con gioia” (2Cor 9,7). Rivestiamoci di questa serenità cristiana, invulnerabili ad ogni rancore, ad ogni disfattismo, persuasi che la vita onesta e buona, pur con le sue difficoltà reali, non è grigia servitù, ma una esaltante e radiosa epopea (Papa Luciani).
Oggi vi propongo queste bellissime parole del nostro conterraneo e venerabile Papa Luciani. Può servire come efficace commento al vangelo di ieri che è tutto intriso di fiducia, di ottimismo, anzi di certezza che, anche se il mondo sembra in mano ai grandi ladri in guanti bianchi della finanza mondiale, in realtà la nostra storia è nelle mani del Padre e, dunque, abbiamo il dovere di guardare con speranza al futuro. “Persuasi che la vita onesta e buona, pur con le sue difficoltà reali, non è grigia schiavitù, ma una esaltante e radiosa epopea”.