Nulla impedirà al sole di sorgere ancora, nemmeno la notte più buia. Perché oltre la nera cortina della notte c’è un’alba che ci aspetta. Per arrivare all’alba non c’è altra via che la notte (Kahlil Gibran).
Ci possono essere affermazioni più ovvie di queste riportate sopra? Eppure sono di un valore immenso se si prendono come metafora della nostra vita. La notte con il suo buio rappresenta il tempo del dolore sia fisico che morale e spirituale. L’alba con la sua luce simboleggia il tempo del ben-essere fisico, morale e spirituale. È profondamente vero che “per arrivare all’alba non c’è altra via che la notte” come è altrettanto vero che solo chi ha sperimentato la notte della sofferenza può apprezzare e godere la luce della serenità, della gioia, della pace. E come è certo che dopo la notte arriva immancabilmente l’alba e il giorno, così anche nella nostra vita non c’è solo il venerdì santo del dolore e della morte, ma per chi ha fede arriva sempre anche la pasqua e la resurrezione. Non è un’opinione; è una certezza, esattamente come l’alba dopo la notte.