Quando ero a Gerusalemme avevo spesso l’occasione di incontrare giovani donne arabe che avrebbero avuto bisogno di avere tre mani. Infatti portavano un bambino in grembo, uno in braccio e uno lo tenevano per mano. Devo riconoscere che quelle donne le trovavo “tanto belle”. Ora in Italia incontro ancora giovani donne che avrebbero bisogno di tre mani: una per tenere il cane al guinzaglio, una per il cellulare e una per la sigaretta. Forse sono diventato vecchio, ma non trovo più la “bellezza”. Come è bella la vecchiaia che desidera incontrare la vita! Non sarà questa nostalgia della bellezza della vita un dono del Signore fatto ai vecchi per predisporli alla pienezza della bellezza della vita che troveremo nell’incontro , ormai vicino, con Lui? E’ il caso di dire che il Signore pensa proprio a tutto. Ci prepara il distacco per renderci presenti, gioiosi e protagonisti anche nella debolezza (don Gabriele).
Quanto è originale, simpatico e vero questo pensiero scritto dall’autore il 22 novembre 2015! Rarissime volte si vedono ai nostri giorni donne italiane bisognose di tre mani per i figli, mentre tante altre volte le si vedono con tre mani impegnate in tutt’altro che per i figli!!! Se anche questo è un segnale identificativo della nostra civiltà occidentale del benessere, mi vien da dire che è molto più ricca di umanità e di vita la civiltà delle donne bisognose di tre mani per i figli che non la nostra che ha bisogno di tre mani per il cane, il cellulare e la sigaretta. E ancora più originale ed arguto il riferimento alla nostalgia dell’incontro con il Signore: “la pienezza della bellezza e della vita” che le donne delle tre mani hanno suggerito a don Gabriele.