Quello che tu avrai donato nella misericordia, ritornerà abbondantemente nel tuo granaio. Dà a te stesso dando al povero (S. Pietro Crisologo).
Il pane che tieni per te è dell’affamato; il mantello che custodisci nel guardaroba è dell’ignudo; le scarpe che marciscono in casa tua sono dello scalzo; l’argento che conservi sotto terra è del bisognoso (S. Basilio di Cesarea).
Bisogna creare in noi, come dice S. Basilio, la convinzione che quel cibo, quel vestito, quelle scarpe in più sono dell’affamato, dell’ignudo, del misero. Il distacco dal superfluo è un esercizio faticoso che rema contro l’egoismo, ma che rende liberi (Gianfranco Ravasi).
Quanta roba superflua e che magari non usiamo più, teniamo nelle nostre case a ingombrare gli armadi, le soffitte o le cantine-garage-magazzini. Facciamone un capitale prezioso per noi e utile per gli altri, donandola ai bisognosi. Ne ho fatto esperienza concreta in questi giorni, dopo l’appello fatto attraverso questi miei messaggi, di donare macchine da cucire non più usate. Me ne sono arrivate una quindicina e qualcuna anche nuova. Saranno portate ad una scuola di taglio e cucito in Albania nei prossimi giorni: Dà a te stesso dando al povero.