Una lezione di vita dal funerale del prof. Massimo Ottone

Pubblicato giorno 12 marzo 2022 - In home page, Parrocchia di LONGARONE

Nella serata di giovedì 3 marzo, a Casa Tua Due di Belluno (dove era ricoverato da qualche giorno) è morto Massimo Ottone, fratello di don Rinaldo, marito di Roberta Gaz e padre di Lorenzo e Maria. Aveva 61 anni, buona parte dei quali spesi nell’insegnamento al Liceo scientifico «G. Galilei» di Belluno, trasmettendo agli alunni la sua grande passione per la matematica e l’astronomia.

Poco più di due anni fa la scoperta del tumore che l’ha portato alla morte in un decorso che è stato impegnativo, costellato di interventi chirurgici e cure gravose, ma vissuto da Massimo sempre con grande lucidità, consapevolezza e coraggio, facendo del suo meglio per non pesare sugli altri e cogliendo l’occasione per rendere ancora più autentici e profondi i suoi rapporti con i familiari e con gli amici. Lo ha testimoniato con efficacia don Rinaldo celebrando il funerale lunedì 7 marzo nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Bosco a Belluno. Proprio con riferimento all’esperienza maturata con il fratello prima malato e poi morente, don Rinaldo ha invitato l’assemblea a non avere paura a manifestare il bene che si vuole alle altre persone, anzi ha esortato a viverlo e a esprimerlo con forza perché è questo il modo per giungere alla realtà più vera dell’esistenza in cui riluce e ha grande forza l’amore, anche se inevitabilmente connesso e accompagnato dal dolore (è quanto sperimentato da Gesù che ha dato la sua vita per amore nel dolore prima di risorgere e portare la salvezza a tutto il mondo).

Di qui l’invito rinnovato da don Rinaldo a percorrere la strada dell’amore e a non fermarsi per la paura del dolore, anche perché ce ne si può difendere. E un modo concreto per farlo l’ha indicato proprio Massimo chiedendo al fratello e a suoi 4 amici (in rappresentanza degli ambiti che hanno caratterizzato la sua vita) di partecipare al funerale con un mantello, simbolo del mantello della Madonna sotto il quale – da secoli – la Chiesa invita a trovare rifugio e consolazione.

Dopo i ricordi e i saluti, grati e commossi, rivolti a Massimo dal preside del Liceo dove insegnava, da un rappresentante dei suoi colleghi insegnanti, da uno dei suoi studenti, da un esponente del Collegio Don Mazza frequentato a Padova durante l’Università e dal sindaco di Longarone, sempre per espressa volontà di Massimo la celebrazione si è conclusa con l’invito a tutta l’assemblea a cantare il «Canto dell’addio» e a farlo insieme perché – parole di Massimo – in quell’“insieme” ci sarebbe stato anche lui.

(Tratto da «L’Amico del Popolo» 10 marzo 2022).