Diocesi di Belluno – Feltre

Superbia – Vanagloria – Orgoglio

Signore, desidero che il mio cuore non corra dietro a pensieri di superbia. La verità è che cento volte ho fatto i funerali alla mia superbia con tanto di requiscat, e cento volte l’ho vista tornare su più vispa di prima: ho sentito che le critiche mi dispiacevano ancora, che le lodi, viceversa, mi piacevano, che mi preoccupava il giudizio degli altri su di me. Quando mi viene fatto un complimento, ho bisogno di paragonarmi all’asinello che portava Cristo il giorno delle Palme. E mi dico: quello se, sentendo gli applausi della folla, si fosse insuperbito e avesse cominciato – somaro com’era – a ringraziare a destra e a sinistra con inchini da prima donna, quanta ilarità avrebbe suscitato! Non fare una figura simile! (papa Luciani).

Arguto ed efficace questo paragone dell’asino che papa Albino Luciani si è inventato per vincere la tentazione della “superbia-vanagloria-orgoglio”. Tentazione che Lui ha cercato di mortificare in tutta la sua vita facendole “il funerale cento volte con tanto di requiescat”, ma senza sradicarla del tutto, anche se Lui era diventato veramente l’emblema dell’umiltà. Non è forse il caso che lo teniamo presente anche noi questo paragone ogni volta che sentiamo la tentazione della superbia-vanagloria-orgoglio? Il vangelo ci ricorda le parole di Gesù: “Chi si umilia sarà esaltato e chi si esalta sarà umiliato”.