Diocesi di Belluno – Feltre
Don Gabriele Bernardi

Non si capisce perché

Il nostro tempo è stato definito da Papa Francesco non come come un’epoca di cambiamento, bensì come un cambiamento d’epoca. Che cosa vuol dire questa specie di gioco di parole? Ce lo spiega con parole semplici e chiare don Gabriele in questo breve scritto. Ma non questo soltanto, perché egli ci indica anche la soluzione. Basterebbe solo crederci, crederci per davvero!

Non si capisce perché. Che cosa c’è che non va?
Che cosa manca? Si parla tantissimo di volontariato, ci sono tantissime associazioni con scopi benefici e umanitari ben chiaramente dichiarati. Per non parlare poi delle così dette onlus e delle organizzazioni internazionali. Perché la povertà, la violenza, l’indifferenza, l’individualismo, continuano a crescere? I nostri paesi si spopolano. I molti, troppi gruppi, si moltiplicano e nello stesso tempo sono condannati a languire, nascondendo la loro mancanza di vita con roboanti locandine, con vuoti proclami e programmi dal tono salvifico, con interviste tanto autoreferenziali quanto inutili. La partecipazione diventa sempre più misera e “condannata”. Non si vede la gioia della vita, dell’amore e del dono: cose tanto proclamate. La dimensione umana sembra sfumare sotto gli occhi di tutti, donandoci un senso di frustrazione che distrugge in noi la fiducia.
Colpa della crisi?
Abbiamo fatto del denaro il nostro dio e adesso lui pretende i sacrifici dovuti, che non possono che essere sacrifici di morte. Continuiamo a ripetere che la crisi è economica, finanziaria, di lavoro, di crescita, ecc., ma negli oceani di parole che inondano il mondo, le nostre menti e anche i nostri cuori, la convivenza e le nostre relazioni, non si sentono più parole come: uomo, bambini, moralità, Dio, gratuità, bellezza, verità, ecc. Si usa dire: mi piace, mi conviene. Anche le parole più sacre, come figlio, verità, giustizia, libertà, malattia, dolore, educazione, religione… vengono legate al denaro. Libertà di mercato, verità dei bilanci, costi della scuola e della sanità…
Un mio vecchio professore di teologia, alla domanda di inizio d’anno scolastico sul suo programma di insegnamento da parte dei suoi colleghi, rispose: Dio, uomo, Cristo. Evidentemente è una questione di fede! Forse che la fede non è la strada che conduce più delle altre alla vita, alla verità e all’amore? Non sembra che le nostre presunzioni, la nostra giustizia, la stessa nostra buona volontà, il nostro volontariato, la nostra politica, ci stiano tracciando strade che abbiano anche solo la parvenza di donarci e illuminare quello che la fede dona e illumina. Si tratta a questo punto di verità! Una verità che passa per il cuore e per la mente. Il cuore e la verità chiedono umiltà, la mente e la verità chiedono libertà. La paura e l’ignoranza, ancelle della menzogna, sono la naturale alternativa. Il grande tradimento che si sta consumando è nei confronti della verità, e la conseguenza è il dimenticare Dio e l’umiliazione dell’uomo, asservito a degli idoli che gli tolgono verità, dignità e vita. Gli idoli non sono il diavolo! Sono le “cose” che prendono il posto di Dio: denaro, finanza, economia, divertimento, sport, politica, lavoro, animali, natura, ecc.. Lo stesso uomo, quando si mette al posto di Dio tradisce la sua natura e la sua verità è quella di Dio.
L’umiltà del silenzio, e il silenzio dell’umiltà è la vera e unica strada della verità, della vita e dell’amore.

don Gabriele

Dalle parrocchie di Longarone, Igne, Fortogna ed Ospitale di Cadore, 2013