Viviamo tra le meraviglie e non ce ne accorgiamo. Il filo prodotto dal ragno e 1400 volte più sottile di un capello umano. La pianta più grande della terra è una sequoia: si trova nel National Park della California. È alta 85 metri, ha una circonferenza di 25 metri, pesa 2000 tonnellate: dal suo tronco si potrebbero ricavare 5 miliardi di stuzzicadenti. Ebbene, questa sequoia è figlia di un seme di appena 5 milligrammi che per raggiungere le attuali dimensioni si è moltiplicato di ben 250 miliardi di volte! Anche l’uomo , quando la vita lo prende per mano, è una cellula che pesa un terzo di milligrammo. In quella cellula c’è tutta la sua storia: la sua indole, il suo carattere, quanto sarà alto, pronto, volitivo, tenero… Come non stupire? (P. Pellegrino).
Come diceva Chesterton, le meraviglie non mancano, manca la meraviglia!
In questi tempi di pandemia da coronavirus, tutta la nostra sofferta attenzione è rivolta alle ferite, alle angosce, alle limitazioni e rinunce che la situazione pandemica ci mette davanti. Solo paure, preoccupazioni, disagi e sofferenze. Poche speranze, nessun conforto, tanto “mal-essere”. Tutto questo ci impedisce di vedere anche le infinite cose belle che pur ci sono, dentro e fuori di noi. Non sono sparite affatto. Basta saperle vedere. Ecco il perché del titolo di questo mio messaggio di oggi: le meraviglie non mancano. Oggi aggiungo: riscopriamo la meraviglia.