È sapiente solo chi sa di non sapere, non chi s’illude di sapere e ignora così perfino la sua stessa ignoranza. Ad esempio: nessuno sa se per l’uomo la morte non sia per caso il più grande dei beni, eppure la temono come se sapessero bene che è il più grande dei mali. E credere di sapere quello che non si sa non è veramente la più vergognosa forma di ignoranza? (Socrate).
Anche oggi un raggio di luce dall’antica sapienza greca. Il famoso pensatore greco Socrate, nelle parole riportate sopra, ha dato un saggio splendido della sua sapienza e l’esempio da lui portato della paura della morte per dimostrare la verità di quanto affermava è veramente apodittico, cioè, inoppugnabile. Pur essendo di cultura semplicemente umana, aveva intuito che la morte poteva essere “il più grande dei beni”. È esattamente la “buona notizia”: “vangelo”, portata da Gesù e da Lui confermata con la sua resurrezione. Noi credenti nella “Parola di Dio”, leggi: “Gesù”, siamo stati liberati dalla “più vergognosa forma di ignoranza”. «Non vogliamo lasciarvi nell’ignoranza, fratelli, circa quelli che sono morti, perché non continuiate ad affliggervi come gli altri che non hanno speranza. Noi crediamo infatti che Gesù è morto e risuscitato; così anche quelli che sono morti, Dio li radunerà per mezzo di Gesù insieme con lui» (1Ts 4,13-14).