Un anno prima di morire (1987) Giuseppe Ungaretti, guardando la sua vita passata (aveva da poco compiuto gli 80 anni) confessava a se stesso: “Non so che poeta sia stato in tutti questi anni. Ma so di essere stato un uomo: perché ho molto amato, ho molto sofferto, ho anche errato, cercando di riparare il mio errore come potevo, e non ho odiato mai. Proprio quello che un uomo deve fare: amare molto, anche errare, molto soffrire, e non odiare mai”.
Giuseppe Ungaretti, oltre che essere stato un grande poeta è stato anche un vero e grande uomo, come si può intuire dalla testimonianza che ha dato di se stesso un anno prima di morire. E con questo suo testamento ci ha lasciato le coordinate giuste per essere “uomini veri”: “amare molto, soffrire molto (per amore), errare (humanum est), non odiare mai”. Sono verbi di forte sapore evangelico che non solo formano l’identikit dell’uomo vero ma anche del cristiano autentico.