Diocesi di Belluno – Feltre
Don Gabriele Bernardi

Gesù è vivo! Ma non perché non è morto, bensì perché è risorto.

Incontrare Gesù

Dove – Nella notte
Quando – Non vedo
Come – Aspettando l’alba
Perché – È lui la luce
Con chi – Da solo
Lo cerco – So che verrà
Mi cerca – Lui mi troverà
Mi chiama – Ad avvicinarmi

Signore, la mia rabbia si mischia con le lacrime. Lasciami sfogare! Invidio quei giudei che hanno voluto la tua condanna. Per te, per la tua morte, hanno gridato. Noi non sappiamo aprir bocca. Invidio Giuda che ti ha venduto per trenta denari e alla fine si è impiccato. Noi non ti abbiamo equiparato nemmeno a un pacchetto di sigarette, o a un quotidiano. Invidio i soldati che ti hanno inchiodato a una croce. Noi semplicemente non ci siamo. Invidio il rinnegamento di Pietro, che diventa pianto. Invidio il pianto delle donne. Noi non piangiamo perché il cuore di lacrime è vuoto. Invidio il Cireneo che porta la croce con te. Noi siamo rimasti nei campi. Invidio il soldato che ti ha trafitto il cuore. Noi non lo facciamo perché non ci interessa se sei vivo o morto. Invidio i due ladroni, anche quello che ti insolentiva. Entrambi ti guardavano e ti parlavano: uno per la salvezza terrena e l’altro per la salvezza eterna. Noi non ti guardiamo e non ti parliamo perché una salvezza pensiamo non sia nelle tue mani ma nelle nostre, e all’altra non ci crediamo. Invidio gli apostoli che ti hanno lasciato solo, perché abbandonandoti si sono consegnati alla paura che li ha portati a chiudersi insieme nel cenacolo. Noi siamo nella paura senza abbandonarti, e quindi senza un cenacolo che ci accolga. Signore, fa’ che le lacrime sostituiscano la mia rabbia.

Dobbiamo imparare a volare

Per volare bisogna staccarsi da terra, elevarsi, prendere il peso del proprio corpo e portarlo in alto. Possiamo essere messi nell’impossibilità di volare perché prigionieri in una gabbia, o legati a qualcosa che ci trattiene. Oppure ci mancano le ali, o peggio, siamo impediti dalla paura. Si tratta sempre di mancanza di libertà. Chi non è libero non può volare, e chi vola trova la libertà. Si dice: “A me piace volare ma con un piede per terra”. Eppure solo volando in alto sentirai la leggerezza del tuo “corpo”, ti inoltrerai nel cielo, dall’alto vedrai molto meglio e di più la terra. L’alto che non ci appartiene è il nostro riferimento, la nostra misura, la nostra strada e la nostra meta. Le ali per permettere al tuo corpo di volare sono il dono e il servizio. Le ali che permettono alla tua volontà di volare sono i “sì” offerti alla coerenza, all’impegno e alla fatica del sacrificio, le ali che permettono alla tua mente di volare sono i desideri, i sogni, l’umiltà dell’ascolto. Le ali che fanno volare il tuo cuore sono il tuo amore e la tua fede. Tutto risulta inutile se non ti attira il cielo e se non ti impegni a vivere in terra con libertà. A volare si impara, ma se non voglio mettermi tra la terra e il cielo, non mi serve. Volare è andare incontro al cielo, “percorrerlo”. È rischioso, ma solo così la terra non diventa la nostra schiavitù e la nostra tomba. Dio si è fatto uomo, è venuto sulla terra, per portare noi in cielo, per insegnarci a volare.
don Gabriele

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