Liberi “per fare”, liberi di “fare” o liberi di “non fare”? Abbiamo una mentalità così produttivo-efficientista che spesso il tempo di vacanza o di ferie diventa il tempo da programmare, da riempire, da non perdere. Nei dialoghi poi di verifica delle ferie appena finite, ci si sente in dovere di elencare le tante cose fatte. Alla fine delle ferie succede spesso di concludere con un: “finalmente sono finite le ferie!” Il tempo libero, come per la vita del resto, è tale se diventa la mia possibilità di dono. Il dono chiede gratuità, ed è per questo che la libertà dagli impegni offre una possibilità in più di essere dono. È la riscoperta di se stessi, delle cose importanti, delle persone importanti, di Dio. Le vacanze dovrebbero sostituire il “devo” con il “voglio”, e il voglio dovrebbe raccogliere ed esprimere il cuore della nostra vita. Le vacanze tempo libero che chiede di diventare prezioso, tempo da vivere e non da monetizzare, tempo a mio servizio e non tempo da servire. Non “programmare” ma accogli! Non affaticarti, ma riposa. Non preoccuparti di essere guardato, di essere ascoltato, ma guarda, ascolta. Scopri che il tempo non è solo “denaro”, ma molto di più vita, che non è solo “andare”, ma molto di più attendere, che è lei, la vita la grande vera protagonista.
Servizio
Il servizio della verità. L’amore fa vivere, ma si vive di verità. Senza la verità non si vive, la menzogna che è nemica della verità e il vuoto che è assenza di verità uccidono. Per proteggere davvero la vita, la tua, quella del tuo prossimo e quella di Dio, anche quella della natura la strada più preziosa è quella del servizio alla verità; creduta, cercata, amata, servita, vissuta, raccontata. Un servizio che non serve la verità non è un servizio.
don Gabriele