Cosa si deve bere? Questo il problema! Eppure la sorgente c’è ed è sicura, abbondante, inesauribile. Dobbiamo reclamizzarla a chiare lettere, senza mezze parole. La sorgente è Cristo. Dire Cristo non è fare letteratura. Si trovi un uomo più riuscito di Lui, una copia più perfetta di Lui! (Pino Pellegrino).
Nel vangelo di oggi, 23a domenica del tempo ordinario, si legge la guarigione del sordomuto da parte di Gesù. Gli tocca gli orecchi e la bocca dicendo “effatà” = apriti. Noi oggi potremmo invocarlo perché guarisca la nostra sete di vita, di verità, di amore, di giustizia, di pace attingendo alla sua sorgente e bevendo abbondantemente il vino buono della sua parola che ci può “inebriare” di vita vera, con la sua verità, il suo amore, la sua giustizia e la sua pace. Si trovi una sorgente più genuina e sicura di questa! E inebriati da questo suo vino non saremo più sordi all’ascolto della sua parola e non saremo più muti nel proclamarla a lode di Dio nella preghiera e a testimoniarla con tutta la nostra vita vissuta secondo la parola ascoltata da Lui.