Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche (Marco 9,2-10).
Per la prima volta gli apostoli vedono Gesù nella sua bellezza, vanno oltre, scoprono, affascinati, lo splendore di Dio. Io credo che se non incontriamo la bellezza di Dio, non riusciremo mai a consegnarci definitivamente a Lui. Ad alcuni come per gli apostoli accade che prima vivono la gloria e la bellezza, poi affrontano la croce. Ad altri, come il vecchio Simeone, vivono tutta la vita sulla croce per poi incrociare lo sguardo della bellezza di Dio nel bambino Gesù al tempio. La nostra quaresima è anche questa attesa. Senza bellezza non possiamo vivere, lo sappiamo. Bellezza della natura, bellezza dell’arte, dei gesti e dell’affetto degli amici. Bellezza che ci porta, in qualche modo verso Dio. E’ stato detto che la bellezza convertirà il mondo, e noi, fragili discepoli di Gesù, siamo chiamati a vivere nella bellezza della relazione e della verità, della compagnia agli uomini e della Parola, per dire e dare ai nostri fratelli la speranza di una Presenza che ancora si deve svelare nella sua totalità.
don Augusto