È iniziata nella nostra parrocchia anche quest’anno, la scuola di catechismo. Vi sono impegnati più di 300 bambini dalla prima alla quinta elementare. Ventiquattro sezioni, solo a Longarone, con altrettanti catechisti, giovani e meno giovani, impegnati per nove mesi un’ora alla settimana. Restano poi Dogna e Provagna che hanno la loro scuola di catechismo e i loro catechisti. Possiamo dire, senza ombra di dubbio, che è un lavoro da far paura, per la sua ampiezza, ma soprattutto per la sua importanza per l’educazione umana e cristiana dei nostri bambini. I primi ad essere impegnati sono certamente i bambini, che sono il soggetto di questo cammino. Ciascun bambino deve accorgersi, soprattutto attraverso il catechismo, di essere oggetto di particolare attenzione all’interno della comunità cristiana di Longarone. Deve fare l’esperienza di quanto gli adulti lo stimino e ritengano importante la sua educazione alla fede per una crescita armonica e completa. A sua volta ogni bambino è chiamato a rispondere, con impegno e serietà, alla possibilità offertagli per crescere. Per evitare equivoci, lo diciamo subito, ricordiamo che l’impegno e la serietà a cui sono chiamati non sono privi di fatica e quindi di un certo sacrificio. A volte ho avuto l’impressione che qualche genitore veda come educativo e come momento di crescita per il bambino, solo tutto ciò che viene spontaneo, intendendo come spontaneo, ciò che piace e che non porta alcuna fatica. Quando sento questo tipo di discorso mi vengono dei dubbi sulla maturità di tali genitori e spesso mi domando se la tal persona, studiata o meno, abbia capito qualcosa della vita o non sia ancora ferma all’età dì quindici anni. Ecco allora, che dopo l’impegno dei bambini, anzi prima, è importante l’impegno dei genitori. Tale impegno dovrebbe realizzarsi con un cammino che pure i genitori fanno a livello di fede, facendosi educare dai loro bambini, nello stesso momento in cui educano. Non diciamo poi dell’impegno dei catechisti, che certamente hanno preso con serietà la cosa e fanno un servizio importante alla nostra comunità con spirito di sacrificio non indifferente. Concludendo, penso sia giusto che tutta la comunità si impegni perché questa scuola di catechismo riesca. Viceversa, sarebbe un grosso lavoro fatto per niente. Ho avuto modo più volte e in più circostanze di mostrare un po’ di severità nei confronti della scuola di catechismo e che mi sento di ribadire senza esitazione. Non sarebbe giusto lavorare tanto per ottenere gli effetti contraria quelli che ci proponiamo. Se il catechismo non fa crescere la fede dei nostri bambini e la fede di tutta la comunità è meglio non farlo. Se noi lo facciamo bene e con l’impegno di tutti otterremo il risultato che ci proponiamo altrimenti non serve a niente. Ricordo che la mia mamma mi diceva sempre: “Piuttosto che far male, fa meno di fare”. Mia madre non aveva studiato molto, ma aveva capito molto.
In questi giorni riprendono anche nelle nostre parrocchie i corsi di catechismo per i bambini e ragazzi delle elementari e delle medie. Penso possa tornare utile a tutti leggere questo brano scritto da don Gabriele Bernardi quando era cappellano a Longarone molti anni fa. Notate il numero degli alunni di quegli anni, solo di Longarone e senza quelli di Dogna e Provagna, ma soprattutto fate attenzione alle riflessioni e suggerimenti proposti ai genitori proposti allora, ma molto validi anche ai nostri giorni. Facciamone tesoro!